L’Italia è una nazione ricca di dolci tipici, tra i più famosi del mondo troviamo alcune specialità della città di Napoli.
Scopri la lista dei 6 dolci napoletani più famosi nel mondo.
Napoli, crocevia di culture dolciarie
L’abbondanza di specialità dolciarie presenti in questa città, probabilmente, è legato al fatto che il capoluogo partenopeo ha origini antichissime (“Neapolis” era uno dei centri nevralgici della Magna Grecia) e che nel corso dei secoli è stato dominato da un gran numero di popoli, ognuno dei quali gli ha lasciato in eredità uno specifico contributo culturale.
In questa sorta di enorme calderone, i sapori greco-romani, quelli arabi, spagnoli e francesi hanno avuto modo di fondersi l’un l’altro, dando vita a preparazioni uniche.
Di seguito riportiamo un breve elenco del “meglio del meglio” della produzione dolciaria della città del sole, prelibatezze dai nomi esotici, sempre più apprezzate non solo in Italia ma anche all’estero.
1. Il babà (“O’babbà”)
Il babà è un dolce a pasta lievitata, cotto al forno, di dimensioni medio/piccole, facilmente riconoscibile per la tipica forma “a fungo”. Estremamente soffice, è insaporito con una miscela a base di rum (la cosiddetta “bagna”), anche se non mancano gustose varianti guarnite come quelli con panna, creme di vario tipo, cioccolata o frutta.
2. La pastiera
La pastiera è una torta di pasta frolla, imbottita con una crema di ricotta vaccina, grano, uova, zucchero, canditi e una profumatissima acqua di fiori d’arancio.
Di forma tonda, è facilmente riconoscibile grazie a un intreccio geometrico, realizzato con sottili strisce di impasto che ne impreziosisce la superficie.
Nonostante sia nata come specialità Pasquale (alcuni studiosi sostengono possa essere stata inventata da alcune monache), attualmente è disponibile nelle pasticcerie napoletane nel corso di tutto l’anno.
3. La sfogliatella
La sfogliatella al giorno d’oggi è disponibile in due varianti: la “frolla”, di forma rotonda e a base di pasta frolla, e la “riccia”, di forma vagamente triangolare, preparata con pasta sfoglia. La farcitura di entrambe le tipologie è la medesima: una crema a base di ricotta vaccina, semolino, zucchero, uova, vaniglia, cannella e frutta candita.
4. Gli struffoli
Gli struffoli sono una sorta di palline, realizzate con un impasto a base di farina, uova, burro e zucchero. Una volta fritte, vengono condite con miele e decorate con frutta candita e piccoli confetti colorati (i “diavolilli”). La specialità, dalle chiare origini arabe, non può mancare sulla tavola nel corso delle festività natalizie.
5. La zeppola di San Giuseppe
Sebbene le origini della Zeppola di San Giuseppe siano dibattute, la più antica ricetta scritta di questa specialità giunta fino a noi (contenuta in un trattato di cucina dell’800) ne assegna la paternità alla città di Napoli. La preparazione più classica prevede l’uso di farina, uova e burro per realizzare un impasto, che può essere cotto al forno o fritto. La farcitura è a base di crema pasticciera, amarena e zucchero a velo.
6. La zuppetta o diplomatico
L’invenzione della zuppetta fu sicuramente ispirata dal millefoglie francese. A tal proposito, occorre ricordare che nell’Ottocento le famiglie aristocratiche del meridione d’Italia erano solite assumere abili cuochi d’oltralpe (i cosiddetti “monsù”, nomignolo derivato da “monsieur”) per amministrare le loro cucine. Si trattò di una vera e propria moda che diede vita a ricette squisite, ricche di contaminazioni, come appunto la zuppetta.
Questa si distingue dall’originale, a base di pasta sfoglia, per l’aggiunta di strati di pan di Spagna inzuppati nel liquore.
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